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Aprire una Ditta Individuale: quello che ti serve sapere

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Data
30 luglio 2019
Inserito da
Studio Caggegi&Mazzeo
Categoria
Fiscalità

a cura del Dott. Emanuele Caggegi

 


Devi avviare la tua attività ma non sai che tipo di impresa scegliere?

Se stai pensando di intraprendere il tuo business mettendoti in proprio, starai certamente elaborando anche il modo in cui realizzarlo, ossia la strategia da adottare per raggiungere i tuoi obiettivi e se farlo da solo o insieme ad altre persone. Ma come spesso capita, quello che si sottovaluta è la tipologia di impresa che si andrà a costituire, vale a dire l’aspetto formale e sostanziale con cui ci si presenta al mercato di riferimento e ai diversi interlocutori, e da cui dipenderà il successo o l’insuccesso dell’intera iniziativa.


Quale forma giuridica occorre scegliere? Come faccio a non sbagliare?

Solo in seguito alla redazione di un buon Business Plan, cioè ad una valutazione accurata del mercato di riferimento, dei concorrenti, dei rischi, delle minacce, dei punti di forza e debolezza, delle opportunità e di altri fattori fondamentali per la tua impresa, puoi pensare di avviare consapevolmente una nuova attività imprenditoriale e di conseguenza scegliere la forma giuridica più adatta alle tue esigenze.

Per questo, prima di addentrarci per linee generali sui diversi tipi di impresa, ti consiglio di scaricare laguida che trovi di seguito su come realizzare un Business Plan di successo in 8 semplici passi.

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Fatto ciò, passiamo brevemente ad esaminare in modo quanto più possibile esaustivo e schematico le diverse tipologie di impresa tra le quali scegliere, con i relativi costi che la loro gestione comporta, tenendo conto naturalmente delle tue finalità, potenzialità, risorse umane ed economiche da investire, grado di rischio che puoi sopportare, modalità e tipo di attività da intraprendere, responsabilità di cui ti vorrai vestire, necessità di ottenere finanziamenti agevolati ed altri fattori che scopriremo in seguito.


Che tipo di impresa scegliere per la mia attività? Quali forme di imprese esistono?

Qualunque sia il settore di riferimento in cui vuoi lanciare il tuo business (commercio, artigianato, servizi, turismo, agricoltura, no-profit), esistono diverse forme di impresa tra le quali scegliere, e di queste, ne potrai adottare solo una, cioè quella che meglio si adatta su misura alle tue esigenze ed in grado di farti esprimere al meglio il tuo potenziale.

Le tipologie di impresa sono:
  1. Ditta individuale;
  2. Società di persone distinte in:
- Società semplice (SS);
- Società in nome collettivo (SNC);
- Società in accomandita semplice (SAS).
  1. Società di capitali distinte in:
- Società a responsabilità limitata (SRL);
- Società a responsabilità limitata semplificata (SRLS);
- Società per azioni (SPA);
- Società in accomandita per azioni (SAPA).
  1. Cooperative e fondazioni.


Che cos’è la ditta individuale e quali sono i vantaggi di questa forma giuridica?

In questo articolo tratteremo gli aspetti salienti che caratterizzano la forma di impresa denominata ditta individuale nonché gli adempimenti obbligatori da porre in essere e quanto costa aprirla e mantenerla.

La ditta individuale è la forma giuridica di impresa più diffusa ed anche più semplice da gestire rispetto alle altre tipologie di imprese, ma avente responsabilità illimitata, vale a dire che per le obbligazioni assunte per l’esercizio dell’attività ne risponde il titolare con tutto il suo patrimonio. Ma poiché la ditta individuale è adatta in genere alle piccole realtà economiche svolte autonomamente che sostengono investimenti relativamente ridotti, si può tutto sommato ritenere che non comporta particolari rischi per chi si è assunto la responsabilità, o meglio che il rischio a cui è legato il titolare d’impresa è facilmente sopportabile.

La ditta individuale viene condotta personalmente o a gestione familiare o coniugale, con l’ausilio dei parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo, inquadrati come collaboratori che partecipano attivamente agli affari e agli utili prodotti. Nel corso degli anni la storia ci ha dimostrato come questo tipo di impresa ha rappresentato il nocciolo duro del tessuto produttivo italiano, riuscendo spesso a sopravvivere alle turbolenze economiche e alle crisi di mercato grazie alla rapida capacità di adattamento e al forte radicamento nel territorio.

La ditta individuale è perciò il tipo di impresa di più agevole gestione, più flessibile, sia con riferimento agli adempimenti amministrativi e contabili, che con riguardo ai costi da affrontare per la sua costituzione, il suo funzionamento ed il mantenimento dell’intero apparato. Infatti, a differenza delle società, non comporta alcuna tenuta di libri sociali, o la redazione di verbali di assemblea e bilanci di esercizio, non esiste uno statuto e neppure un organo collegiale. Tutto è riferibile al titolare effettivo o al legale rappresentante dell’impresa, che si ritrova nella possibilità di prendere con la massima libertà tutte le decisioni che ritiene opportune.

Per scoprire come può essere gestita questa forma di impresa, si rimanda al seguente articolo che affronta dapprima quando è necessario aprire la Partita IVA, fino ad affrontare i diversi regimi contabili che puoi adottare.


Come aprire una ditta individuale? Serve il notaio per costituire una ditta individuale?

Per la costituzione di una ditta individuale abbiamo detto che non è richiesto alcun atto costitutivo o statuto, quindi è escluso l’intervento del notaio. Nel caso invece di impresa familiare con presenza di uno o più collaboratori, è opportuno redigere e registrare l’atto di impresa in cui si evincono i soggetti che ne prendono parte con le relative quote di partecipazione.

Per dar vita all’impresa è necessario richiedere telematicamente all’Agenzia delle Entrate o direttamente in ufficio, attraverso il modello AA9/12, l’attribuzione del numero di Partita IVA indicando il codice Ateco dell’attività che si intende svolgere.
 
Attenzione: un utile strumento che tutti gli imprenditori devono conoscere è il servizio Ateco, il servizio delle Camere di Commercio che offre all’impresa e ai professionisti un quadro d’insieme degli adempimenti amministrativi necessari per svolgere legittimamente l’attività di impresa, e che puoi consultare cliccando qui.

Insieme alla richiesta della Partita IVA è anche possibile fare la comunicazione di inizio attività con iscrizione all’INPS e all’INAIL per la messa in regola dal punto di vista previdenziale ed assicurativo. Tutte queste operazioni vengono svolte mediante il canale “Comunica” del Registro delle Imprese.

Se si prevede di svolgere l'attività anche con altri paesi europei, occorre comunicare l’inserimento del proprio numero di Partita IVA al sistema elettronico di interscambio dati sull’IVA, denominato VIES. Per verificare se un’impresa è inserita nel sistema VIES clicca qui.

Quindi, le fasi della costituzione possono essere distinte in 2:
  1. Richiesta di attribuzione della Partita IVA;
  2. Comunicazione di inizio attività.
Se ad esempio intendi svolgere un’attività commerciale o artigianale, può capitare di non avere ancora tutti i requisiti che la legge richiede (mancanza di attestato HACCP, inagibilità dei locali, mancata frequenza del corso sulla sicurezza, ecc.), ma puoi dover mostrare sin da subito l’esigenza di sostenere i primi investimenti, che potrai iniziare a “scaricare” contabilmente solo avendo richiesto la Partita IVA da esibire ai tuoi fornitori.

È in questi casi che puoi scindere le due fasi, richiedendo in un primo momento solo l’attribuzione del numero di Partita IVA, e solo dopo aver ottenuto le autorizzazioni e le certificazioni che occorrono, puoi fare richiesta di inizio attività allegando la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) con gli altri documenti firmati digitalmente. Così facendo puoi già far confluire in contabilità i primi costi aziendali senza dover adempiere immediatamente ai contributi obbligatori INPS o INAIL, in quanto l’attività commerciale non può ancora effettivamente avere inizio o non possiedi ancora tutti i requisiti necessari.

Se invece sei un libero professionista (avvocato, ingegnere, consulente, medico, ecc.) basta più semplicemente richiedere all’Agenzia delle Entrate l’attribuzione del numero di Partita IVA con contestuale inizio dell'attività economica. Se per esercitare la tua professione devi necessariamente iscriverti alla cassa di previdenza della tua categoria, allora dovrai provvedere a quest’ultimo adempimento secondo le regole del tuo ente previdenziale, oltre che procedere con l’iscrizione al tuo albo di appartenenza. Se la tua figura professionale non rientra in nessuna cassa di previdenza specifica per liberi professionisti, dovendo in ogni caso possedere una copertura previdenziale obbligatoria, dovrai iscriverti alla gestione separata INPS.


Quali sono gli adempimenti fiscali obbligatori di una ditta individuale?

Innanzitutto, tra gli strumenti di cui dovrai dotarti prima ancora di richiedere la Partita IVA ci sono:
- firma digitale o Carta Nazionale dei Servizi (CNS) rilasciata dalla Camera di Commercio territorialmente competente e necessaria per autenticare i documenti da trasmettere telematicamente, non obbligatoria per gli iscritti alla gestione separata INPS;
- Posta Elettronica Certificata (PEC), non obbligatoria per gli iscritti alla gestione separata INPS;
- conto corrente intestato alla ditta, utile per avere contezza dei flussi in entrata e in uscita legati alla ditta.

Dopodiché occorre:
- timbro della ditta completo di nome e cognome del titolare o nome della ditta, Partita IVA e codice fiscale, indirizzo della sede;
- registro dei corrispettivie altri registri contabili se necessari;
- registratore di cassa;
- libro unico del lavoro e degli infortuni, se in presenza di dipendenti.

Durante le scadenze periodiche e per ogni anno bisogna:
  • conservare e registrare contabilmente tutte le fatture di acquisto e di vendita;
  • rilevare anche i movimenti finanziari se si adotta la contabilità ordinaria;
  • effettuare le liquidazioni mensili o trimestrali IVA;
  • determinare e versare gli acconti IVA se dovuti;
  • determinare gli acconti e i saldi IRPEF, le addizionali comunali e regionali;
  • gestire le buste paga del personale dipendente, se presente;
  • predisporre le deleghe di pagamento e i versamenti degli importi dovuti e dei contributi previdenziali ed assistenziali tramite F24;
  • predisporre la dichiarazione dei redditi.


Quanto costa aprire una ditta individuale?

Per quanto riguarda i costi preliminari relativi a:
- messa in sicurezza del locale o laboratorio in cui svolgere l’attività fino al rilascio dell’agibilità;
- corsi sulla sicurezza sul lavoro e sulla somministrazione di alimenti e bevande ove richiesti;
- rilascio di altre autorizzazioni in base al tipo di attività da svolgere,
gli stessi dipendono dai professionisti che se ne occupano e dagli enti certificatori che rilasciano i relativi attestati.

costi di avvio e gestione della ditta individuale possono essere sintetizzati come di seguito:

Per l’iscrizione nel Registro delle Imprese:

  • diritto di iscrizione alla Camera di Commercio: € 53;
  • diritti e bolli dovuti per legge al Registro delle Imprese: € 36;
  • Posta Elettronica Certificata: da determinare;
  • Carta Nazionale dei Servizi (CNS): rilasciata gratuitamente dalla Camera di Commercio (su richiesta, il dispositivo ottico o la firma digitale sono a pagamento);
  • competenze dell’istruttoria dell’intera pratica per la costituzione e l’avvio dell’attività: da concordare con il professionista.

Le spese fisse da sostenere ogni anno riguardano:

  • diritto di iscrizione alla Camera di Commercio: € 53;
  • contributi INPS: circa € 3.600 per ogni persona che lavora in ditta e rateizzabili in 4 rate;
  • assicurazione INAIL: a seconda del rischio che comporta l’attività e/o se ci sono dipendenti o collaboratori;
  • IRAP, IRPEF, IVA in acconto e a saldo: da calcolare in base al regime che si è adottato e al volume d’affari (per sapere quanto pagheresti nel regime forfettario clicca qui);
  • tenuta della contabilità e rispetto di tutti gli adempimenti prescritti dalla legge: da concordare con il professionista.


Posso costituire la ditta individuale con persone diverse dai parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo?

Visti i costi di avvio, gestione e mantenimento relativamente contenuti per la forma di impresa della ditta individuale, una domanda che spesso viene rivolta in Studio è se è possibile costituire una ditta individuale con la partecipazione di altre persone che non siano i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo.

La risposta è che è possibile costituire una ditta individuale con persone diverse dai parenti, se queste persone vengono inquadrate come lavoratori dipendenti. In questo caso il titolare deve provvedere, in qualità di datore di lavoro, alla messa in regola del lavoratore dal punto di vista previdenziale e della sicurezza, versando i relativi contributi INPS e INAIL, oltre a frequentare i corsi per il rilascio degli attestati di Responsabile Sicurezza Prevenzione e Protezione (RSPP), primo soccorso, ed altri adempimenti assicurativi che comportano il sostenimento di ulteriori costi.

È anche possibile inquadrare queste persone come collaboratori, ma in ogni caso devono figurare in azienda o come titolari di Partita IVA con tutto ciò che ne comporta per il collaboratore, oppure come altra forma di collaborazione (ad esempio assunzione tramite lavoro a chiamata in sostituzione dei voucher, oppure tirocinio) rispettando comunque i limiti imposti dalla legge per l’uso di questi o altri strumenti.

Per scoprire quando è obbligatorio aprire la Partita IVA, leggi questo articolo.


Conclusioni

In definitiva, si sa che fare impresa è un rischio per definizione ed all’inizio dell’attività non si è ancora in grado di capire se si maturerà il fatturato sperato.

Tuttavia, se i tuoi presupposti sono quelli descritti in questo articolo, allora puoi certamente iniziare la tua avventura imprenditoriale in qualità di titolare della ditta individuale, ma non prima di aver ricevuto la consulenza specialistica di un Dottore Commercialista in grado di guidarti nella scelta migliore.

Clicca qui per saperne di più oppure, per scoprire quali sono i vantaggi di affidare la gestione contabile della tua impresa al nostro servizio Commercialista Online clicca qui.

Dopo aver appreso ciò che comporta la gestione del tuo business nella forma della ditta individuale, nei prossimi articoli parleremo degli altri tipi di impresa, ossia delle società di persone e delle società di capitali.

 
Tutto chiaro fin qui?

Se hai ancora dubbi sulla scelta della tua forma giuridica, o se hai già deciso di costituire la tua ditta individuale, clicca qui per sapere come fare, evitando costi e sanzioni.

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