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Reti di Impresa e agevolazioni

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Data
15 giugno 2021
Inserito da
Studio Caggegi&Mazzeo
Categoria
Lavoro

a cura del Dott. Emanuele Caggegi

 


Cosa sono le Reti di Impresa?

Il mercato italiano si sa, è formato per la stragrande maggioranza da piccole e medie imprese, anche a conduzione familiare, che sostengono l’economia del nostro Paese e che da sempre hanno manifestato una forte capacità di adattamento e di sopravvivenza agli eventi e alle crisi economiche che ci hanno visti purtroppo protagonisti.
Ma rispetto al passato, oggi, è sempre più necessario fare la differenza, emergere dalla massa e sviluppare ogni giorno competenze innovative per diventare leader del proprio settore, perché pensare semplicemente di fare bene ormai è diventato insufficiente, occorre invece avere intuizione ed essere competitivo.
 
E quando mancano le risorse?

Beh, chi ha detto che l’azienda concorrente debba essere tua nemica?

Sfruttando le potenzialità di ciascuno, mantenendo pur sempre la propria autonomia ed identità, è possibile crescere insieme per penetrare nuovi mercati e realizzare i propri obiettivi.

Il contratto di rete è la soluzione per chi ha intenzione di beneficiare di finanziamenti economici all’insegna dell’innovazione, o dell’incremento della produttività, o ancora dell’occupazione, ma non ha le capacità, le risorse o i mezzi economici per farlo.
È la soluzione per chi ad esempio è un produttore ma non sa distribuire il prodotto, o non può farlo per svariate ragioni.
È la soluzione per chi vuole utilizzare nuove tecnologie ma non è disposto ad acquistare costosi brevetti, potendo invece collaborare con chi già ne ha la disponibilità.
Si potrebbero fare molti altri esempi, fatto sta che questi ambiziosi progetti sono già attuati dal 2010 a seguito dell’entrata in vigore nel nostro ordinamento giuridico  della Legge n. 33 del 9 aprile 2009 che istituisce il contratto di rete d’impresa, riconducibile ad una forma di aggregazione con altre imprese che attraverso un semplice contratto di gruppo vogliono raggiungere un obiettivo comune mediante la condivisione delle proprie energie, dei propri mezzi, delle proprie tecnologie, condividendo appunto, fino al raggiungimento di quell’affare specifico.


Che cos’è il Contratto di Rete?

Il contratto di rete è un semplice accordo scritto tra imprese di ogni tipo comprese le imprese individuali, le società, le imprese pubbliche e quelle non commerciali, volto alla collaborazione per accrescere la propria capacità innovativa e competitiva sul mercato, sia individualmente mantenendo la propria identità e autonomia, che collettivamente facendo gruppo e lavoro di squadra. Vi possono prendere parte aziende a scopo di lucro, senza scopo di lucro o miste.
Le parti che decidono di collaborare alla realizzazione di questo progetto comune, devono predisporre un programma in cui si obbligano a:
  • Operare negli ambiti attinenti l’esercizio delle proprie attività;
  • Scambiarsi informazioni o altre prestazioni di varia natura e strumentali allo scopo da raggiungere;
  • Esercitare insieme le attività che rientrano nell’esercizio della propria impresa.
È possibile inoltre prevedere l’istituzione di un fondo patrimoniale destinato alle attività della rete, e di un organo comune per gestire l’esecuzione del contratto o parti di esso.
Rispetto alle Associazioni Temporanee di Impresa (ATI) oppure rispetto ai consorzi, il contratto di rete si caratterizza per il fatto di non incentrare il rapporto tra le imprese partecipanti esclusivamente sulla condivisione dei rendimenti, piuttosto si prefigge come scopo primario quello di perseguire obiettivi comuni di crescita della capacità innovativa e tecnologica, di coordinamento, di interazione e competitività in ambito nazionale e internazionale, dove ciascuna impresa continuerà ad assumere in maniera autonoma le decisioni strategiche mantenendo la propria indipendenza sotto tutti i punti di vista.
 
Il contratto di rete non dà origine ad alcun nuovo soggetto giuridico titolare di partita IVA, ma è disciplinato come un contratto plurilaterale con comunione di scopo con i relativi diritti, obblighi e responsabilità, con regole liberamente stipulate tra le parti, redatto per atto pubblico o scrittura privata autenticata, e pertanto, nel caso in cui una delle parti venisse meno, il contratto di rete resta comunque valido per le altre.
 
Ai fini della pubblicità, il contratto di rete deve essere registrato presso la sezione del Registro delle Imprese in cui risulta iscritta ciascuna impresa partecipante. L’efficacia del contratto invece decorre da quando è stata eseguita l’ultima delle iscrizioni prescritte a carico di tutti coloro che sono stati i sottoscrittori originari.

Nella pratica comune, la collaborazione nei contratti di rete può assumere svariate forme, quali:
  • Attività di coordinamento per ottenere migliori condizioni nei rapporti esterni o per raggiungere un risultato finale unitario: coordinamento del processo di controllo della qualità dei beni, definizione della politica dei prezzi, produzione di un bene finale, ecc.
  • Attività strumentali per raggiungere migliori risultati di gestione: gruppi di acquisto o di vendita, gestione della logistica, magazzino, piattaforme telematiche, promozione di beni e marchi, realizzazione di laboratorio comune o centri di ricerca comune;
  • Attività complementari per fare quello che singolarmente ciascuna impresa non sarebbe in grado di fare: partecipazione a gare o appalti.


Quali sono le agevolazioni per i Contratti di Rete?

Dal punto di vista fiscale, dato che con il contratto di rete non si costituisce un nuovo soggetto giuridico, non viene nemmeno attribuita la partita IVA e di conseguenza non nasce neppure alcun soggetto tributario obbligato al pagamento di imposte o tasse o che può vantare crediti erariali. Tuttavia, per dare un’identità al contratto di rete, l’Agenzia delle Entrate provvederà a rilasciare il codice fiscale della nuova entità che si viene a creare.
Parte degli utili prodotti dall’attività delle imprese partecipanti alla rete, sono soggetti ad un regime di sospensione d’imposta ai fini IRES e IRPEF, se sono stati appositamente accantonati nel fondo patrimoniale risultante dal contratto, avente come finalità quella di realizzare gli investimenti comuni. In pratica su questi utili accantonati non bisogna pagare alcunché. La sospensione d’imposta opera una variazione in diminuzione della base imponibile che si protrae fino al verificarsi degli eventi che pongono fine all’agevolazione, agevolazione che può essere fruita solo in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi fino a che si aderisce al contratto di rete d’impresa.
 
Attenzione: anche nel caso del venir meno dell’adesione al contratto di rete, l’agevolazione fiscale continua a sussistere se gli investimenti previsti dal programma sono stati comunque realizzati.

Il limite di accantonamento a questo fondo è di 1 milione di euro per ciascuna impresa, ed inoltre è necessario che il programma di rete sia asseverato, cioè certificato esplicitamente da parte degli organi abilitati al rilascio di un’asseverazione che verifichi e accerti l’esistenza di tutti gli elementi del contratto, come il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), o le confederazioni espressione di interessi generali di una pluralità di categorie e territori.
 
C’è da dire che la rete di impresa opera per il tramite di un organo comune, la cui figura è stata individuata nel mandatario che può agire in nome e per conto delle imprese contraenti (mandato con rappresentanza), oppure solo per conto delle imprese contraenti ma in nome proprio (mandato senza rappresentanza).
Nel caso di mandato con rappresentanza, l’imputazione degli effetti fiscali delle operazioni poste in essere sono attribuite in capo alle imprese operanti. Nel caso di mandato senza rappresentanza, gli effetti fiscali sono invece imputati al mandatario, che vanta il diritto di rivalsa degli stessi effetti sui suoi mandanti.


Come si beneficia dell’agevolazione fiscale per i Contratti di Rete?

Per beneficiare dell’agevolazione fiscale per i contratti di rete d’impresa, entro il 23 maggio di ciascun anno va inoltrata telematicamente all’Agenzia delle Entrate una comunicazione contenente l’indicazione della quota di utili accantonati entro il limite di 1 milione di euro per ciascuna impresa, insieme all’indicazione del risparmio d’imposta corrispondente all’accantonamento.
Successivamente, l’ufficio procederà alla determinazione della percentuale di risparmio d’imposta spettante a ciascuna impresa richiedente sulla base del rapporto tra le risorse disponibili nell’anno di competenza e l’ammontare del risparmio d’imposta complessivamente richiesto.


Quali sono le altre agevolazioni per le Reti di Impresa?

Già da qualche anno, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha previsto l’erogazione di un credito d’imposta usufruibile nella misura del 40% e massimo fino a 400 mila euro per impresa nell’ambito proprio della partecipazione ad un contratto di rete nel settore agricolo, agroalimentare, della pesca e dell’allevamento ittico.
Altre agevolazioni sono altresì riconosciute nell'ambito della partecipazione a diversi bandi che erogano contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
L’obiettivo di questi aiuti è quello di favorire gli investimenti in nuovi prodotti, pratiche, processi, nuove tecnologie e la cooperazione di filiera, in un’ottica di innovazione e aggregazione, concetti fondamentali per sostenere la competitività dei settori strategici per la nostra economia.
Peccato che l’accesso a queste misure di sostegno è come sempre quasi oscurato e riservato ai pochi eletti che tempestivamente hanno presentato la domanda, e in un periodo molto ma molto breve per reperire le giuste informazioni da parte dei profani del settore, ma comunque sufficiente per chi già si aspettava un ghiotto intervento di questo tipo da parte del Governo.

 
Tutto chiaro fin qui?

Se anche tu vuoi beneficiare dei vantaggi del Contratto di Rete, clicca qui per scoprire come fare.

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