a cura del Dott. Emanuele Caggegi
In breve
Se hai una
Partita IVA o stai pensando di aprirne una, una delle decisioni più importanti riguarda il
regime fiscale da adottare. Meglio il
forfettario, con meno burocrazia e tasse ridotte, o il
regime ordinario, che permette di scaricare più spese? In questa guida vediamo
le differenze tra regime forfettario e ordinario, per aiutarti a scegliere la soluzione migliore.
Regime forfettario: vantaggi e limiti
📌 Caratteristiche principali:
✅ Imposta sostitutiva fissa al 15% (o 5% per i primi 5 anni).
✅ Nessun obbligo di IVA e ritenuta d’acconto.
✅ Gestione contabile semplificata e meno adempimenti fiscali.
✅ Soglia massima di ricavi: 85.000€ annui.
✅ Contributi INPS ridotti per artigiani e commercianti (-35%).
❌ Limiti del forfettario:
❌ Non si possono scaricare le spese aziendali (affitto, attrezzature, auto, ecc.).
❌ Niente detrazioni fiscali su spese mediche, mutuo, ecc..
❌ Esclusione per chi ha più di 30.000€ di reddito da lavoro dipendente.
💡 Quando conviene?
-
Se hai pochi costi aziendali e margini di guadagno elevati.
-
Se fatturi meno di 85.000€ annui.
-
Se vuoi ridurre la burocrazia e pagare meno tasse.
Regime ordinario: vantaggi e svantaggi
📌 Caratteristiche principali:
✅ Tassazione progressiva IRPEF (23% - 43%).
✅ Possibilità di scaricare tutte le spese aziendali.
✅ Diritto a detrazioni fiscali su mutuo, spese sanitarie, previdenza integrativa.
✅ Obbligo di emissione di fattura elettronica con IVA.
❌ Svantaggi del regime ordinario:
❌ Tassazione più alta per chi ha redditi bassi.
❌ Gestione fiscale più complessa (serve un commercialista).
❌ Obbligo di liquidazione e versamento dell’IVA.
💡 Quando conviene?
-
Se hai spese aziendali elevate da scaricare.
-
Se prevedi di superare gli 85.000€ di ricavi annui.
-
Se vuoi accedere a detrazioni fiscali per abbassare il carico tributario.
Confronto tra forfettario e ordinario
Caratteristica |
Forfettario |
Ordinario |
Tassazione |
15% (5% per i primi 5 anni) |
IRPEF dal 23% al 43% |
IVA |
Non applicabile |
Da applicare e versare |
Spese deducibili |
No |
Sì (affitto, attrezzature, formazione, auto) |
Gestione contabile |
Semplificata |
Complessa (serve un commercialista) |
Detrazioni fiscali |
No |
Sì (spese mediche, mutuo, previdenza) |
Limite di ricavi |
85.000€ annui |
Nessun limite |
💡 Il regime forfettario è ideale per chi ha bassi costi aziendali, mentre l’ordinario conviene se hai molte spese da detrarre.
Quanto si paga di tasse nei due regimi?
📌 Esempio pratico: reddito annuo di 40.000€
Regime |
Imposte totali |
Tasse nette da pagare |
Forfettario (coeff. 78%) |
15% su 31.200€ |
4.680€ |
Ordinario (IRPEF + INPS) |
23% su 40.000€ |
9.200€ |
💡
Risultato: Nel regime forfettario paghi meno tasse, ma non puoi scaricare le spese.
Come passare da forfettario a ordinario e viceversa
📌 Passaggio dal forfettario all’ordinario:
✅ Avviene automaticamente se superi gli 85.000€ di ricavi.
✅ Puoi scegliere il cambio volontariamente comunicandolo all’Agenzia delle Entrate.
📌 Passaggio dall’ordinario al forfettario:
✅ Puoi aderire al forfettario solo se hai ricavi sotto gli 85.000€.
✅ Devi fare richiesta prima della prima fattura dell’anno.
💡 Se pensi di crescere oltre 85.000€, potresti valutare direttamente il regime ordinario per evitare cambi fiscali.
Conclusioni
✔ Scegli il regime forfettario se vuoi pagare meno tasse e hai pochi costi da scaricare.
✔ Scegli il regime ordinario se hai spese aziendali elevate e prevedi ricavi oltre 85.000€.
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