a cura del Dott. Emanuele Caggegi
Nel complesso mondo del diritto tributario, l'
interposizione, sia essa fittizia o reale, rappresenta una tematica di grande rilevanza per imprenditori, partite IVA e chiunque faccia business in Italia. Comprendere le sfumature tra queste due forme e le relative implicazioni fiscali è fondamentale per evitare contestazioni da parte dell'amministrazione finanziaria e ottimizzare la propria posizione fiscale.
Questo articolo, pensato per te che sei alla ricerca di un
commercialista online affidabile, ti guiderà attraverso le complessità dell'interposizione, fornendoti gli strumenti necessari per navigare con sicurezza nel sistema tributario italiano e per valutare al meglio i servizi di
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fiscale e
societaria offerti dal nostro studio.
Interposizione fittizia e reale: definizioni e distinzioni
L'interposizione si verifica quando un soggetto, detto interposto, si frappone tra due parti in un'operazione economica, nascondendo l'identità del reale beneficiario, detto interponente. Questa pratica può assumere due forme principali:
Interposizione fittizia (o simulazione): si configura quando l'interposto è un mero "prestanome", un soggetto che appare come contraente ma che in realtà non ha alcun ruolo attivo nell'operazione. L'interposto agisce passivamente, senza assumersi rischi o responsabilità. In sostanza, è una simulazione contrattuale volta a mascherare il reale titolare di redditi o beni.
Interposizione reale: in questo caso, l'interposto agisce come effettivo contraente, assumendosi diritti e obblighi derivanti dal contratto, con l'intenzione di ritrasferirli all'interponente in un secondo momento. L'interposto ha un ruolo attivo nella gestione dell'operazione.
Evasione vs elusione: dove si colloca l'interposizione?
È cruciale distinguere tra evasione ed elusione fiscale, poiché l'interposizione può rientrare in entrambe le categorie:
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Evasione: si verifica quando si viola direttamente la legge, occultando ricavi o dichiarando costi inesistenti. L'interposizione fittizia rientra tipicamente in questa casistica, poiché altera la realtà dei fatti e viola le norme tributarie.
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Elusione (o abuso del diritto): si configura quando, pur rispettando formalmente la legge, si utilizzano strumenti giuridici leciti per ottenere vantaggi fiscali indebiti. L'interposizione reale, quando finalizzata a ottenere benefici fiscali non dovuti, può essere considerata una forma di elusione.
Cosa dice la legge: l'articolo 37 del DPR 600/1973
L'articolo 37, comma 3, del DPR 600/1973 è la norma di riferimento in materia di interposizione. Questo articolo stabilisce che l'amministrazione finanziaria può imputare al contribuente i redditi di cui appaiono titolari altri soggetti, quando sia dimostrato che egli ne è l'effettivo possessore per interposta persona. La norma è applicabile sia all'interposizione fittizia che a quella reale, anche se la giurisprudenza non è sempre univoca in tal senso.
Il ruolo dello Studio Caggegi&Mazzeo come commercialista online e della consulenza fiscale
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La giurisprudenza in materia di interposizione: un quadro in evoluzione
La giurisprudenza in tema di interposizione è vasta e complessa. Negli anni, la Cassazione ha assunto posizioni diverse, talvolta includendo l'interposizione reale nell'ambito di applicazione dell'articolo 37, comma 3, del DPR 600/1973, altre volte limitandone l'applicazione alla sola interposizione fittizia.
Pronunce a favore dell'applicazione estesa: alcune sentenze (Cassazione n. 13123/2020, n. 818/2017, n. 15830/2016, n. 12788/2011) hanno ricompreso l'interposizione reale nelle casistiche in cui trova applicazione l'art. 37, comma 3, del DPR 600/1973.
Pronunce a favore della distinzione: altre sentenze (Cassazione n. 10571/2020) hanno tracciato una netta distinzione tra simulazione ed elusione, affermando che l'art. 37 si applica solo in caso di simulazione (interposizione fittizia).
È quindi fondamentale monitorare costantemente gli sviluppi giurisprudenziali per adeguare le proprie strategie fiscali e difendersi al meglio in caso di contestazioni.
Esempi pratici di interposizione
Per comprendere meglio le dinamiche dell'interposizione, analizziamo alcuni esempi concreti:
Interposizione fittizia: un imprenditore, per evitare di figurare come proprietario di un immobile di pregio e quindi di essere soggetto a tassazione più elevata, lo intestata a un familiare nullatenente. In questo caso, il familiare è un mero "prestanome" e l'imprenditore continua a godere dei benefici dell'immobile. L'amministrazione finanziaria, se scopre la simulazione, può imputare all'imprenditore i redditi derivanti dall'immobile e applicare le sanzioni previste per l'evasione fiscale.
Interposizione reale: una società vuole acquisire un'altra azienda, ma teme che l'operazione possa sollevare obiezioni da parte dell'antitrust. Per aggirare l'ostacolo, incarica una terza società (controllata o collegata) di effettuare l'acquisizione, per poi ritrasferire le quote alla società acquirente originaria. In questo caso, la società interposta agisce come effettivo acquirente, ma con l'obiettivo di favorire la società interponente. Se l'operazione è finalizzata a ottenere vantaggi fiscali indebiti, l'amministrazione finanziaria può contestare l'elusione fiscale e recuperare le imposte evase.
Doppia cessione immobiliare (caso Cassazione n. 27982/2020): persone fisiche cedono un terreno edificabile a una Srl, che lo rivende lo stesso giorno a un'altra Srl. Il rappresentante legale della prima Srl è dipendente di una società legata alla famiglia dei cedenti, mentre il rappresentante della seconda Srl ha legami di parentela con i soggetti coinvolti. L'Agenzia delle Entrate ipotizza l'interposizione della prima Srl per risparmiare imposte sulla plusvalenza, contestando la violazione dell'art. 37, comma 3, D.P.R. 600/1973.
Come difendersi: l'importanza della prova
In caso di contestazione da parte dell'amministrazione finanziaria, spetta all'ufficio provare, anche sulla base di presunzioni gravi, precise e concordanti, che l'operazione è simulata o che i redditi sono effettivamente riconducibili a un soggetto diverso da quello formalmente intestatario. Tuttavia, è anche onere del contribuente dimostrare la realtà e la fondatezza delle operazioni compiute.
Interpello preventivo: un'opportunità da considerare
L'articolo 37, comma 3-bis, del DPR 600/1973 prevede la possibilità per il contribuente di richiedere un parere all'amministrazione finanziaria in merito all'applicazione della norma al caso concreto. L'interpello preventivo può essere uno strumento utile per ottenere chiarimenti e ridurre il rischio di contestazioni.
Conclusioni: navigare nel diritto tributario con un commercialista esperto
L'interposizione fittizia e reale sono due facce della stessa medaglia, entrambe potenzialmente problematiche dal punto di vista fiscale. Conoscere le differenze, le implicazioni giuridiche e le strategie di difesa è essenziale per proteggere il tuo business e ottimizzare la tua posizione fiscale. Affidarsi a un
commercialista online esperto in
consulenza contabile e
fiscale è la scelta più saggia per affrontare con serenità le sfide del sistema tributario italiano.
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