a cura del Dott. Emanuele Caggegi
Caro imprenditore, cara partita IVA. Nel complesso panorama fiscale italiano, districarsi tra norme, adempimenti e possibili contestazioni può sembrare un'impresa ardua. Ma esiste un'arma segreta che può proteggere il tuo business da
accertamenti fiscali indesiderati e
sanzioni onerose: il
contraddittorio preventivo.
In questo articolo, ti guideremo alla scoperta di questo strumento fondamentale, spiegandoti
cos'è, come funziona e perché è così importante per la tua attività. Ti forniremo
consigli pratici e esempi reali per aiutarti a tutelare i tuoi interessi e a prevenire contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate.
E se alla fine della lettura avrai ancora dubbi o domande, non esitare a contattarci per una
consulenza su misura. Il nostro team di esperti Commercialisti è a tua disposizione per fornirti un supporto completo e personalizzato in materia di
consulenza fiscale,
consulenza tributaria,
consulenza societaria,
finanza agevolata,
business plan,
valutazione degli adeguati assetti aziendali e
consulenza legale e contrattuale.
Cos'è il contraddittorio preventivo?
Il contraddittorio preventivo è un istituto giuridico che prevede l'obbligo, per l'Amministrazione finanziaria, di informare il contribuente in merito a eventuali rilievi o contestazioni prima di emettere un atto impositivo (ad esempio, un avviso di accertamento). In questo modo, il contribuente ha la possibilità di fornire chiarimenti, presentare documenti e far valere le proprie ragioni prima che la contestazione diventi definitiva.
L'articolo di riferimento è l'art. 5-ter del D.Lgs. 218/1997, introdotto dal D.L. 34/2019 (il cosiddetto "decreto crescita"), che ha rappresentato uno spartiacque nella disciplina del contraddittorio preventivo. Questa norma stabilisce che l'Ufficio deve notificare al soggetto "accertato" l'invito a comparire per avviare il procedimento di definizione dell'accertamento, a meno che non si rientri nei casi di “particolare urgenza” o di fondato pericolo per la riscossione.
Perché il contraddittorio preventivo è importante per la tua attività?
Il contraddittorio preventivo offre numerosi vantaggi per imprenditori e partite IVA:
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Prevenzione di accertamenti fiscali: ti permette di chiarire la tua posizione e fornire elementi a tuo favore prima che l'Agenzia delle Entrate emetta un avviso di accertamento, riducendo il rischio di contestazioni e sanzioni.
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Risparmio di tempo e denaro: evita costose e lunghe controversie legali, consentendoti di risolvere la questione in modo più rapido e semplice.
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Tutela dei tuoi interessi: ti dà la possibilità di far valere le tue ragioni e di difendere il tuo business di fronte all'Amministrazione finanziaria.
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Miglioramento del rapporto con l'Agenzia delle Entrate: favorisce un dialogo costruttivo e una maggiore trasparenza nel rapporto con l'Amministrazione finanziaria.
Come funziona il contraddittorio preventivo?
1. Invito al contraddittorio: l'Agenzia delle Entrate ti invia un
invito a comparire, specificando i rilievi o le contestazioni riscontrate e invitandoti a fornire chiarimenti e documenti a supporto della tua posizione.
2. Partecipazione al contraddittorio: hai il diritto di
partecipare attivamente al contraddittorio, presentando
documenti,
memorie e
chiedendo chiarimenti all'Ufficio. È fondamentale prepararsi adeguatamente, magari con l'aiuto di un
commercialista esperto in
consulenza fiscale e
consulenza tributaria.
3. Valutazione dell'Agenzia delle Entrate: l'Agenzia delle Entrate
valuta i chiarimenti e i documenti forniti e decide se
accogliere o meno le tue ragioni.
4. Esito del contraddittorio: se l'Agenzia delle Entrate
accoglie le tue ragioni, la contestazione viene
ritirata o ridimensionata. Se, invece, l'Agenzia delle Entrate
non accoglie le tue ragioni, emetterà un
avviso di accertamento. In questo caso, potrai impugnare l'atto di fronte al giudice tributario.
Esempi pratici di contenzioso risolti grazie al contraddittorio preventivo
Per capire meglio come il contraddittorio preventivo può aiutarti concretamente, ecco alcuni esempi pratici:
Esempio 1: contestazione di spese non deducibili
Situazione: un'azienda riceve un invito al contraddittorio da parte dell'Agenzia delle Entrate, che contesta la deducibilità di alcune spese per
consulenza marketing. L'Agenzia ritiene che tali spese siano eccessive rispetto al fatturato dell'azienda e che non siano state adeguatamente documentate.
Come il contraddittorio preventivo può aiutare: grazie a una
consulenza preventiva col nostro Studio di Commercialisti, l'azienda aveva predisposto una
documentazione accurata che dimostrava la necessità e la congruità delle spese di
consulenza marketing in relazione agli obiettivi di crescita aziendale. Durante il contraddittorio, l'azienda presenta tale documentazione, evidenziando i risultati ottenuti grazie alla
consulenza e dimostrando che le spese erano funzionali all'attività d'impresa.
Esito: l'Agenzia delle Entrate, valutata la documentazione e le spiegazioni fornite,
ritira parzialmente la contestazione, riconoscendo la deducibilità di una parte delle spese. L'azienda evita così un
accertamento fiscale più oneroso e una potenziale
sanzione.
Esempio 2: accertamento basato su studi di settore
Situazione: un ristorante riceve un avviso di accertamento basato sugli
studi di settore, che indicano ricavi superiori a quelli dichiarati. Il titolare ritiene che tali ricavi siano
incongrui rispetto alla sua specifica situazione, caratterizzata da una forte
concorrenza nella zona e da
lavori di ristrutturazione che hanno comportato la chiusura del locale per un certo periodo.
Come il contraddittorio preventivo può aiutare: il titolare si rivolge a un
commercialista del nostro Studio esperto in
consulenza contabile e
consulenza fiscale, che lo aiuta a raccogliere la documentazione necessaria per dimostrare le
circostanze specifiche che hanno influenzato negativamente i ricavi del ristorante (ad esempio,
fatture relative ai lavori di ristrutturazione,
analisi della concorrenza, dati relativi alle prenotazioni). Durante il contraddittorio, il
commercialista presenta tale documentazione e argomenta in modo efficace le ragioni per cui l'applicazione degli
studi di settore al caso specifico risulta
inappropriata.
Esito: l'Agenzia delle Entrate, considerate le
specifiche circostanze del caso,
riduce l'importo dell'accertamento, riconoscendo che i ricavi dichiarati dal ristorante erano
coerenti con la sua situazione reale.
Esempio 3: contestazione di operazioni con società "black list"
Situazione: una società italiana riceve un invito al contraddittorio in merito alla deducibilità di costi sostenuti per operazioni commerciali con una società residente in un Paese considerato "black list". L'Agenzia delle Entrate contesta la deducibilità di tali costi, in quanto la società italiana non ha fornito la
prova che le operazioni siano state effettivamente svolte e che abbiano avuto una
valida ragione economica.
Come il contraddittorio preventivo può aiutare: la società italiana, grazie a una
consulenza societaria e
consulenza legale e contrattuale col nostro Studio, raccoglie una
documentazione completa che dimostra la
realtà delle operazioni (contratti,
fatture,
bonifici bancari,
e-mail, ecc.) e la loro
valida ragione economica (ad esempio, l'assenza di alternative più convenienti sul mercato italiano). Durante il contraddittorio, la società presenta tale documentazione e fornisce
chiarimenti dettagliati sulle
motivazioni che l'hanno spinta a operare con la società estera.
Esito: l'Agenzia delle Entrate, valutata la documentazione e le spiegazioni fornite,
riconosce la deducibilità dei costi, evitando così un
contenzioso fiscale.
Consigli pratici per affrontare al meglio il contraddittorio preventivo
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Non ignorare l'invito al contraddittorio: rispondere all'invito è fondamentale per tutelare i tuoi interessi e fornire la tua versione dei fatti.
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Raccogli e organizza la documentazione: prepara una documentazione completa e accurata che dimostri la correttezza della tua posizione.
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Partecipa attivamente al contraddittorio: presenta le tue ragioni in modo chiaro e convincente, rispondendo alle domande dell'Ufficio e fornendo tutti i chiarimenti necessari.
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Documenta tutto: conserva copia di tutti i documenti presentati e delle comunicazioni intercorse con l'Agenzia delle Entrate.
La "prova di resistenza": cosa significa?
Anche qualora il contraddittorio preventivo non fosse stato attivato, il contribuente ha la possibilità di far valere le proprie ragioni in sede di impugnazione dell'avviso di accertamento. In questo caso, entra in gioco la cosiddetta "prova di resistenza": il contribuente deve dimostrare che, se il contraddittorio fosse stato attivato, avrebbe potuto fornire elementi tali da modificare la decisione dell'Agenzia delle Entrate.
Conclusioni
Il
contraddittorio preventivo è un'opportunità preziosa per
imprenditori e
partite IVA di
tutelare i propri interessi,
prevenire contestazioni fiscali e
risparmiare tempo e denaro. Non sottovalutare questo strumento e, in caso di dubbi o domande, richiedi una
consulenza su misura con il nostro Studio di
commercialista online.
Hai ricevuto un invito al contraddittorio e non sai come affrontarlo? Non rischiare di compromettere il tuo business!
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